Il Rituale Braai, il barbecue sudafricano

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BBQ World Tour #6 - Nel 2020, Kokko si trasforma in un globe-trotter e vi offre un "BBQ World Tour" per scoprire la storia delle grigliate, dell'affumicatura e dell'arrostimento attraverso diverse gastronomie. Per questa sesta tappa, vi portiamo in Sud Africa. Mettetevi i guanti, riscaldate il carbone e installate le griglie: andiamo!

Le origini del Braai

Il "braaievleis", la versione sudafricana del barbecue, deriva dalla combinazione delle parole afrikaans "braai" che significa "grigliare" e "vleis" che significa "carne". Braaievleis, quindi, significa "carne alla griglia". La parola è stata gradualmente abbreviata per dare solo "braai" oggi. Come nella cultura del Mookata, il barbecue thailandese, Braai rappresenta non solo il modo di cucinare, il dispositivo di cottura, ma anche il pasto stesso che si condivide con la famiglia o con gli amici.

Braai, un'usanza sacra in Sudafrica

Nel vostro giardino, sulle spiagge, nei parchi, il barbecue in Sud Africa si accende ovunque! È soprattutto un rito sociale, che permette di condividere un momento di convivialità. In questa nazione arcobaleno, dove le diverse culture costituiscono la ricchezza del paese, il Braai unisce e crea legami. Braai è così popolare in Sudafrica che gli è stata dedicata una giornata nazionale. Originariamente noto come Giorno del Patrimonio, il 24 settembre è stato soprannominato il "Giorno di Braai". Quando si è invitati ad un barbecue in Sud Africa, è consuetudine che ogni ospite porti non solo bevande ma anche carne. 

Non importa se è estate o inverno, in una grande fiammata o con un barbecue portatile, si può "Braai" tutto l'anno in Sud Africa, purché si abbia padronanza dell'arte della brace.

La preparazione di Braai

La cottura Braai viene effettuata esclusivamente con legna, senza l'aggiunta di carbone di legna, senza l'uso di accendifuoco, ecc. In Sudafrica, l'accensione del barbecue è un rituale esclusivamente maschile. Le donne sono incaricate di preparare i contorni. 

Come nella cultura dell'Asado argentino, ad ogni Braai, un uomo è designato a sovrintendere al fuoco e alla cottura dei piatti dall'inizio alla fine. La cottura nel Braai è un processo lungo, è necessario saper controllare la brace per garantire che la carne cuoca perfettamente.

A cosa brindiamo al Braai?

Il Braai non ha nulla da invidiare al barbecue americano, assolutamente nulla. La gastronomia sudafricana è infatti il riflesso di questo Paese multiculturale. Influenzato dalla cucina mondiale, è ricco, gustoso e sorprendente. Tuttavia dedica un vero e proprio culto ai piatti a base di carne. Pollo, agnello, maiale, ecc. tutto può essere cucinato a Braai. La carne di manzo, soprattutto i tagli teneri e spessi come il tournedos e la bistecca di fesa, sono molto spesso utilizzati. 

Ma il piatto forte da grigliare a Braai è il boerewors, una contrazione delle parole afrikaans 'boer' che significa 'contadino' e 'wors', 'salsiccia' in olandese. Il boerewors è una salsiccia di fattoria, simile alla chipolata. A base di carne di manzo e/o di maiale, agnello e spezie, viene grigliata lentamente sulla brace e può essere mangiata con il pane, proprio come un hot dog. Prima di mettere i boerewors sulla griglia, se avete dei dubbi, facciamo il punto della situazione se grigliare o meno le salsicce.

Niente Braai senza salsa?

Se Braai è uno sport nazionale, ci sono tante ricette per marinate, salse e preparazioni quante sono le "Braaiers". Mentre alcuni aggiungono semplicemente sale e pepe alla carne prima della cottura, altri la fanno marinare. Una delle più popolari marinate utilizzate nella cucina sudafricana è la salsa "Monkeygland". In questa preparazione non ci sono scimmie, ma aglio, zenzero, salsa di soia, ketchup, senape e cipolla. Questo chutney viene poi ricoperto sulla carne, sia come marinata il giorno prima del Braai, sia per accompagnare la carne alla degustazione.

La carne cotta a Braai è solitamente accompagnata da verdure, alla griglia o meno. Trovate le nostre idee di accompagnamento per le vostre grigliate estive.

Posted in: Il diario del Kokko Lover